Tutele, regole, gestioni
Cosa significa – nella città contemporanea, nella perdurante situazione di instabilità socio-economica e politica, nonché nella sovrabbondanza di pratiche amministrative – coniugare tutela (sovraordinata) e fruizione (locale)? Si tratta ovviamente di assicurare la conoscenza e la conservazione del patrimonio tanto quanto promuoverne le potenzialità e un uso idoneo alle necessità esistenti e future. Stato, Regioni ed enti pubblici territoriali possono sostenere attività e strutture di valorizzazione ad iniziativa privata su beni privati. Tale bilanciamento tra pubblico e privato si affianca ad un binomio più complesso: quello tra Stato ed enti locali. Attraverso riflessioni teoriche ed esperienze sul campo, nella sessione si discute dei processi e dei dispositivi che possono essere impiegati per meglio tutelare, regolare e gestire i beni storico-culturali in senso lato. La sessione accoglie anche riflessioni che, traguardando le potenzialità e i limiti della tutela, propongano riflessioni, studi e ricerche in altri contesti europei e internazionali.
Tematiche suggerite ma non esclusive:
- Tutela come riconoscimento, prevenzione, protezione, conservazione;
- Tutele e valorizzazioni tra leggi e regolamenti urbanistici;
- Beni pubblici e beni privati: attori, azioni e strumenti per la protezione, progettazione e gestione integrata;
- Salvaguardia del patrimonio storico urbano, tra restauro e urbanistica.
Patrimonio, autenticità, identità
Il concetto di Patrimonio a scala globale sta cambiando. Da tempo si è superata la dimensione materiale, espressa dai monumenti, dai centri storici e dai beni archeologici, mentre la dimensione immateriale, che comprende tutto ciò che è legato all’identità dei luoghi (tradizioni e pratiche locali), è diventata parte integrante nelle azioni di tutela, recupero e valorizzazione. Ciò comporta la necessità di individuare una mediazione tra le azioni finalizzate a preservarne l’autenticità e quelle per promuoverne l’innovazione e l’adattamento alle sfide globali. Il patrimonio, nella sua complessità, oggi è minacciato da insidie dicotomiche vecchie e nuove (turistificazione e spopolamento, musealizzazione e abusivismo, gentrificazione e immigrazione, adattamento e abbandono, ecc.) che richiedono capacità conoscitive, progettuali e di investimento più raffinate.
La sessione invita a indagare modalità, strategie e azioni che si confrontano con la cura e la gestione dell’esistente, interpretando il patrimonio storico e culturale come risorsa proattiva nei processi di rigenerazione. Buone pratiche che, attraverso approcci multi-scalari e multi-attoriali, possano suggerire strumenti e dispositivi capaci di gestirne le complessità, riattualizzando il valore dei luoghi.
Tematiche suggerite ma non esclusive:
- Posizioni e prospettive del concetto di Patrimonio;
- Patrimoni tra potenzialità e rischi;
- Approcci multi-scalari e multi-attoriali per la salvaguardia dei patrimoni;
- Strumenti, azioni e strategie nei processi trasformativi del palinsesto territoriale.
Paesaggio e cura del territorio
Nel suo racconto sulla città di Orte (1974) Pier Paolo Pasolini evidenzia che il problema della forma della città e il problema della natura che circonda la città, sono un problema unico: l’abitato, la composizione architettonica dei volumi, i muretti a secco, i selciati delle stradine di campagna, tutto concorre a comporre l’immagine e la nozione di paesaggio.
Nel corso dei secoli il concetto di paesaggio si è evoluto passando da una visione statica ed estetizzante, altalenante tra opera d’arte da ammirare e fonte di materie prime da depredare, a una visione viva e dinamica che lo considera come parte fondante del complesso sistema ecologico del pianeta, la cui cura costituisce il presupposto stesso dell’esistenza. In una dimensione urbana ormai sconfinata nel territorio indefinito la sessione indaga come la cura può informare e partecipare ad una nuova dimensione ecologica del territorio e quali processi di rigenerazione e progetti di trasformazione dell’esistente possono accrescere la resilienza del territorio e delle sue comunità.
Tematiche suggerite ma non esclusive:
- Evoluzione storica e prospettive future del concetto di paesaggio;
- Paesaggio tra racconti e strumenti di gestione;
- Territorio e adattamento alle sfide globali (clima, migrazioni, turismo di massa);
- La cura come strumento di governo del territorio metropolizzato e fragile.
Rappresentazioni e nuove tecnologie
La città contemporanea, per le dimensioni, la complessità dei fenomeni, la rapidità e l’imprevedibilità dei cambiamenti che la investono, richiede nuovi codici e nuovi linguaggi di rappresentazione intesa quali strumenti di conoscenza e governo. Le nuove tecnologie (tra cui digital twin, Iot, GIS, tGIS, AR, AI) permettono oggi di elaborare dati in tempo reale, di ipotizzare visioni future e generare economie della conoscenza, contribuendo a fornire rappresentazioni di città e territori sempre più dettagliate e dinamiche, con una ricchezza di informazioni che richiedono capacità di sintesi ed elaborazione critico-interpretiva.
Nella sessione si indaga il ruolo della rappresentazione e delle sue potenzialità – connesse alla continua evoluzione tecnologica – come strumento per conoscere, progettare e gestire città più resilienti e antifragili in un’era di policrisi globalizzata.
Tematiche suggerite ma non esclusive:
- Sistemi e analisi geospaziali;
- Storia, flussi e condivisione: la rappresentazione nell’era digitale;
- Prefigurazione digitale e disegno delle trasformazioni urbane e territoriali;
- Intelligenza artificiale, realtà aumentata e pianificazione;
- Distretti tecnologici, della conoscenza e della creatività.










