Grandi eventi e turismo di massa
Dopo il Covid, le comunità hanno manifestato un rinnovato bisogno di spazi fisici capaci di rispondere alle loro domande di relazione, di senso e di prossimità. Come scrive Elena Granata (2021) “sono la mescolanza, la biodiversità, l’opportunità di fare più cose contemporaneamente che conferiscono valore ad un luogo”. Quali sono allora le reali opportunità e i lasciti concreti che il turismo e i grandi eventi offrono alle città? Come coniugare l’effetto mediatico e dirompente generato dai grandi investimenti dedicati a eventi specifici e l’esigenza di abitare i luoghi della quotidianità? Come rispettare il delicato equilibrio tra necessità di riattivazione delle economie locali e la nuova industria turistica globale? Le città e i territori, mai come prima d’oggi, hanno avuto a che fare più con il tempo che con lo spazio: quali sono allora gli strumenti e le strategie che l’urbanistica deve mettere in campo per cogliere le forze generate dai grandi eventi e dal turismo per non soccombere di fronte a questi? Come resistere alla gentrification e far rinascere le comunità?
Tematiche suggerite ma non esclusive:
- Iperturismo vs turismo responsabile;
- Turismo e Patrimonio: opportunità o minaccia?;
- Grandi eventi e quotidianità: regole e prospettive;
- Il fenomeno Airbnb e il turismo low cost;
- La Gentrification: cosa ci sfugge?
Abitare, lavoro, benessere
Dal 2006 la popolazione mondiale che vive in aree urbane ha superato quella che vive nelle aree rurali – nel 1960 era al 30%, oggi ha superato il 57%. Ma solo una parte di questa popolazione vive in “città”, quasi un terzo vive in suburbi a bassa e bassissima densità. Le “città” sono – o dovrebbero essere – luoghi “complessi” e privilegiati in cui sono concentrate persone, attività economiche, servizi, competenze e informazioni e dove, pertanto, dovrebbero trovare origine i processi di crescita della società. Costruire un contesto favorevole all’abitare e al lavoro, promuovere un’adeguata qualità ambientale e garantire un sistema di infrastrutture che renda vivibile il contesto urbano e accessibili i servizi, sono quindi prerogative per uno scenario equilibrato e finalizzato al benessere dei cittadini e dei city users. La continua e sempre più rapida evoluzione (o involuzione?) della società contemporanea chiede (di tornare) a spazi sempre più ibridi: per l’educazione (scuole e università), la residenzialità (temporanea e in un mercato libero accessibile), la salute (ospedali, luoghi per la cura e il benessere personali), l’accesso alle arti e agli spazi per l’accrescimento culturale, persino il consumo e il tempo libero hanno necessità differenti da un passato anche recente. Nell’era post-Covid, come agire allora sullo spazio fisico (pubblico e privato) e sull’ambiente? Com’è possibile orientare i comportamenti e le ambizioni individuali verso stili di vita sostenibili? Quali progetti e quali strumenti mettere in campo per traguardare un vero Rinascimento della Città?
Tematiche suggerite ma non esclusive:
- Standard abitativi e soluzioni flessibili (per città sane, belle e sicure);
- Abitare sociale tra edilizia popolare e libero mercato;
- Fare impresa in una “società liquida” e un mercato del lavoro rigido;
- Agopuntura urbana, urbanistica tattica e regole di trasformazione.
Finanza immobiliare e crowdfunding etico
Il settore del real estate è cambiato negli ultimi decenni passando da un investimento che si caratterizzava per un forte consumo del suolo e implicazioni negative sull’ambiente ad un logica più responsabile orientata alla rigenerazione urbana. Le logiche di investimento attuali mostrano una maggiore attenzione all’impatto sull’ambiente e alle implicazioni per la società legate ai progetti di sviluppo.
Le opportunità di finanziamento a disposizione per finanziare gli investimenti residenziali e commerciali hanno visto la crescita di forme di finanziamento di comunità basate sul meccanismo del crowdfunding con una crescita anche del numero di potenziali investitori nel settore immobiliare.
La sessione sollecita un confronto tra ricerche e buone pratiche che esplorano i cambiamenti nella logica di investimento real estate e al ruolo degli strumenti di crowdfunding.
Tematiche suggerite ma non esclusive:
- Corporate real estate e rigenerazione urbana;
- Investimenti brownfield e greenfield;
- Investitori etici nel settore immobiliare;
- Crowdfunding immobiliare.
Crisi, conflitti, sicurezza
Negli ambienti urbani contemporanei, non solo nelle periferie delle grandi città, si può riconoscere un diffuso disagio sociale risultato di una crisi della città. La “sicurezza urbana”, infatti, da una parte evoca l’ambito all’interno del quale assicurare la prevenzione e repressione rispetto a danni potenziali, dall’altra un valore (la città “sicura ed accogliente”), da preservare, garantire e promuovere proprio perché la sicurezza (intesa quale stabile qualità della vita) non può essere assicurata senza un’adeguata qualità dei servizi, delle infrastrutture e dello spazio pubblico e a uso pubblico né senza la coesistenza civile e l’inclusione sociale.
Ma la “crisi” a cui ci si può riferire è anche quella che segue i conflitti armati e anche il terrorismo. Essi costituiscono una delle principali cause di danneggiamento e distruzione del patrimonio urbano, esito non solo di necessità “militare” ma di strategie di annullamento dell’identità e memoria storica del nemico, di cui i beni culturali costituiscono “viva testimonianza”. Se poi il patrimonio culturale è minacciato in tempo di pace, durante i disordini sociali e i conflitti armati si registrano i danni più gravi, non solo perché questi provocano la perdita di qualcosa di unico e insostituibile – a partire dalla vita umana – , ma colpiscono anche psicologicamente le comunità.
Nella sessione si parlerà degli attori, dinamiche e progettualità che, operando nello spazio della città, denunciano di caso in caso la necessità di migliorare la qualità degli ambienti di vita a seguito di (più o meno perduranti) crisi e conflitti: tra classi sociali, tra popoli ed etnie.
Tematiche suggerite ma non esclusive:
- Crisi della città: tra spazi in attesa e spazi pubblici informali;
- Diritto alla città: spazi di rappresentanza e rappresentazione di spazi;
- Patrimonio culturale e conflitti: tra ricostruzione e progetto urbano;
- De-colonizzare: dalla rimozione dei monumenti alla società multiculturale;
- Impatti indiretti della guerra: obiettivi climatici ed efficienza energetica.










